Bel gioco, una striscia di imbattibilità in campionato durata ben 3 mesi, Salah capocannoniere e finale di Champions persa contro la squadra più forte al mondo. Difficile migliorarsi, ma il Liverpool punta a farlo. All'ombra della Kop c'è una squadra capitanata da Jurgen Klopp che lavora ininterrottamente per riportare ad Anfield, nel tempio del calcio inglese, quella coppa che si avvicinò tantissimo nel 2014/15 con Brendan Rodgers ma scivolata via come scivolò via Gerrard nel match decisivo contro il Chelsea (che poi vinse quel campionato) e che manca da ormai troppo, troppo tempo. L'ultimo titolo del campionato inglese risale alla stagione 89/90, roba di quasi tre decenni fa. In quella squadra c'erano giocatori come Kenny Dalglish e bomber del calibro di Ian Rush e John Barnes che in due segnarono una cosa come 54 gol in una stagione. Oggi ci sono i vari Milner e Henderson, veri uomini spogliatoio a Melwood, e un certo Momo Salah che l'anno scorso, alla prima stagione con la maglia del Liverpool, ha segnato 44 gol in 52 presenze, quasi come Rush e Barnes. E quindi, perché non sognare?

Se si guarda la rosa del Liverpool, lo scorso anno si diceva che mancava qualcosa in difesa, bisognava fare i conti con un Coutinho che ormai era sul piede di partenza, un centrocampo non solidissimo e un attacco che forse non era in grado di fornire abbastanza gol. Oggi, invece, la visione è completamente diversa. Klopp e i suoi assistenti hanno lavorato per sistemare le falle nella squadra, spendendo tantissimi soldi: più di 60 milioni per uno dei portieri più forti al mondo, ovvero Alisson, rispettivamente 45 e 60 milioni per Fabinho e Keita, per rafforzare il centrocampo, e quasi 15 milioni per una riserva di lusso come Shaqiri. Prezzi da capogiro per alzare l'asticella della qualità della squadra che, al netto degli addii come quello di Emre Can, si è notevolmente rafforzata. A dirla tutta c'è forse ancora qualcosina da fare in difesa, dove oltre a Matip, van Dijk e Lovren c'è poca scelta, ma Klopp ha dimostrato di districarsi bene anche in situazioni di difficoltà tirando fuori il meglio da giocatori come Klavan e i giovani, Alexander-Arnold e Joe Gomez su tutti.

Sulla carta il Liverpool è la squadra che si è rinforzata di più, per provare a colmare il gap con il City che lo scorso anno è stato di 25 punti, e l'undici titolare che Klopp ha a disposizione per provare a fare il colpaccio e vincere la Premier è di tutto rispetto. Tenendo buono il 4-3-3 come modulo di base, già tra i pali c'è un netto salto in avanti: Klopp ha finalmente un portiere forte sia con le mani che con i piedi come Alisson, dopo aver faticato molto sia con Karius che con Mignolet. In difesa certi di un posto da titolare sono Matip, van Dijk e Robertson, con la dura scelta su chi partirà titolare a destra: l'anno scorso Alexander-Arnold ha sorpreso tutti, ma il rientro di Clyne dall'infortunio metterà il manager tedesco davanti ad un quesito. In mezzo al campo, contando che Chamberlain è praticamente out tutta la stagione, Keita sarà sicuramente titolare, così come Henderson: da capire se Fabinho riuscirà ad entrare presto in condizione, dopo un precampionato fino ad ora un po' complicato, ma, in ogni caso, ci sono Milner, Wijnaldum e Lallana. Davanti nessun dubbio: il tridente non si tocca con Salah, Firmino e Mané pronti ad accendere come lo scorso anno Anfield. In attesa, chissà, che i riflettori non puntino di nuovo su quel titolo di Campioni d'Inghilterra che quest'anno, più che mai, è raggiungibile.