Dopo la sconfitta di sabato contro il Napoli, la Juventus di Pirlo stecca anche l'andata degli ottavi di finale di Champions League: al do Dragao fa festa il Porto che strappa un importante 2-1 in casa che comunque non mette al sicuro il discorso qualificazione. I Dragoes bruciano in apertura di primo tempo e di secondo tempo, con i gol immediati di Taremi e Marega che gelano una Juve salvata soltanto nel finale dalla rete di Chiesa: l'ex Viola firma il risultato definitivo che offre qualche speranza in più in vista del ritorno e in ottica di una rimonta per accedere ai quarti. Allo Stadium, il prossimo 9 marzo, servirà però una decisamente diversa da quella vista questa sera: Pirlo ha da lavorare per cancellare il prima possibile le ultime due sconfitte tra campionato e Champions.

LE FORMAZIONI


Porto e Juve scendono entrambe in campo con il 4-4-2, anche se quello bianconero è solito trasformarsi a gara in corso. Nei portoghesi, davanti a Marchesin la coppia di centrali è formata da Mbemba e il veterano Pepe, in mezzo al campo ci sono Uribe e Sergio Oliveira, con Corona e Otavio sugli esterni mentre il tandem offensivo è formato da Marega e Taremi. In panchina c’è l’ex Lazio Felipe Anderson. La Juve, senza Arthur, Bonucci e Cuadrado, ritrova in panchina Ramsey e Dybala ma l’undici titolare resta pressoché lo stesso: de Ligt-Chiellini coppia centrale, Chiesa e McKennie sulle fasce a centrocampo, con Rabiot e Bernardeschi in regia e la coppia di attaccanti composta da Kulusevski e Cristiano Ronaldo.

LA PARTITA


Il piano di gioco del Porto di Conceiçao era ipotizzabile fin dall’inizio della partita: i Dragoes conoscono le qualità della Juve e sanno di dover puntare molto sulla fase di contenimento e recupero palla per provare poi a partire in contropiede. L’idea del tecnico del Porto non diventa però solo una strategia per arginare i danni ma un vero e proprio mantra da seguire per tutti i 90’ di gioco. La partita si mette infatti subito in discesa per i padroni di casa che dopo poco più di un minuto trovano il gol dell’1-0: la Juve prova ad uscire con il palleggio, Bentancur gioca però male il pallone e sul retropassaggio timido all’indirizzo di Szczesny si avventa Taremi il quale vince il rimpallo con il portiere polacco e firma il vantaggio portoghese. Colpita a freddo la Juve fatica a reagire e, anzi, si ritrova impacciata in fase di impostazione e molto poco imprevedibile davanti dove i due attaccanti fanno pochissimo movimento. La pressione del Porto è anche un altro problemi per gli uomini di Pirlo che al 23’ commettono il secondo grave errore in disimpegno: questa volta è di Szczesny che regala palla a Sergio Oliveira il quale calcia con deviazione che fa spegnere la palla in angolo. Oltre alle difficoltà sul campo, per la Juve i problemi diventano anche di natura fisica: al 35’ Pirlo infatti perde per un infortunio al polpaccio Chiellini, sostituito forzatamente da Demiral. È però proprio nel finale di primo tempo che i bianconeri riescono a iniziare a farsi vedere dalle parti di Marchesin, il quale deve intervenire per la prima volta al 41’, ma in realtà è tutto inutile per offside di Ronaldo che si trovava in traiettoria: il portiere del Porto ci mette infatti le mani sulla rovesciata in area di Rabiot che prova a sorprendere tutti con l’acrobazia ma senza fortuna.

E se nel primo tempo il Porto ha avuto bisogno di 65” per trovare la via del gol, nella ripresa i ragazzi di Conceiçao ci mettono ancora meno ad andare in porta e a trovare addirittura il 2-0 che rischia di mettere in difficoltà la Juve nella corsa ai quarti: pronti, via e Manafà sfonda a destra, tocca all’indietro dove c’è Marega che calcia sul primo palo e buca Szczesny firmando il raddoppio. Per i bianconeri la rete dell’attaccante del Porto pesa tantissimo perché si ritrova a giocare la stessa partita della prima frazione ma sbilanciandosi di più e rischiando addirittura l’imbarcata al 52’: è Szczesny a dover salvare sulla scorribanda offensiva di Sergio Oliveira che dal limite trova la manona del polacco. Per trovare una Juve diversa dal punto di vista offensivo bisogna però attendere dopo il 63’, minuto nel quale fa il suo ingresso in campo Alvaro Morata: l’ex Atletico è un’arma importante per i bianconeri che hanno un riferimento fisso in avanti e cominciano a crescere anche dal punto di vista delle occasioni. Il più pericoloso è senza dubbio Chiesa che al 71’ in area di rigore controlla di destro e calcia di sinistro, con Marchesin che si distende e respinge il primo tentativo del 22. L’ex Fiorentina è però in palla e alla seconda chance riesce a trovare la via del gol che riapre il discorso qualificazione per la Juve: Rabiot si butta nello spazio sulla sinistra e crossa un pallone teso sul secondo palo dove arriva Chiesa che incrocia e firma il 2-1. I bianconeri nel finale provano a portare a casa addirittura il pari ma il Porto si chiude bene anche se, nel finale, arrivano numerose proteste da parte dei giocatori di Pirlo per un contatto in area tra Sanusi e Ronaldo: CR7 finisce giù dopo un contatto con il terzino del Porto ma per Del Cerro Grande e il VAR Alejandro Hernandez non c’è nulla. All’Estadio do Dragao sorride il Porto: finisce 2-1.

IL TABELLINO


Porto 4-4-2 | Marchesin; Manafà, Pepe, Mbemba, Zaidu; Corona (dal 90’+1’ Loum), Uribe, Sergio Oliveira (dal 90’+1’ Conceiçao), Otavio (dal 57’ Luis Diaz); Marega (dal 66’ Grujic), Taremi. Allenatore: Sergio Conceiçao

Juventus 4-4-2 | Szczesny; Danilo, de Ligt, Chiellini (dal 34' Demiral), Alex Sandro; Chiesa, Bentancur, Rabiot, McKennie (dal 63’ Morata); Kulusevski (dal 77’ Ramsey), Ronaldo. Allenatore: Andrea Pirlo

Arbitro: Carlos Del Cerro Grande. Ammoniti: de Ligt (63’), Danilo (81’), Demiral (88’), Alex Sandro (90’+3’)

Match valido per l’andata degli ottavi di Champions League. Si gioca all’Estadio do Drogao di Porto.