Un pareggio strappato con le unghie, dopo un avvio incoraggiante. Un'ora di apnea, resa utile dal gol in apertura di Hofmann. Ma troppo poco Borussia, questa sera, alla Veltins Arena. Schalke bello, brillante, che si guarda troppo allo specchio però, e diviene così vezzoso. Ecco che arriva la punizione: un 1-1 in casa nel derby tedesco per la gara d'andata degli ottavi, con il ritorno in trasferta e con lo svantaggio di dover segnare per forza.

Il match

Partita strana, intermittente, composta da frazioni impennanti alternate a minuti soporiferi. Senz’altro entusiasmante la partenza, condita sin dai primi respiri da rapidi ribaltamenti di fronte, occasioni interessanti, frizzanti giocate. Sono due squadre assolutamente aperte al confronto a viso aperto, quelle che approcciano stasera alla Veltins Arena (Gelsenkirchen), e in effetti si rompono prematuramente gli indugi. Al 15’ un movimento furbesco di Hofmann - tra Howedes e Nastasic, troppo disattenti - viene premiato dal vellutato pallone di Lars Stindl, poi a tu per tu con Fahrmann il tedesco non sbaglia, 1-0 Gladbach alla prima occasione. Ma come detto in precedenza, la partita è assolutamente aperta ed imprevedibile, grazie ad uno Schalke che non si è mai scoraggiato nonostante lo svantaggio. È Guido Burgstaller, 10 minuti più tardi, a ristabilire i conti: su un ottimo filtrante donatogli da Goretzka, il centravanti austriaco non perdona Sommer, 1-1 da botta e risposta. 

Fino al momento del pari la partita aveva fatto trapelare una sensazione piuttosto netta: lo Schalke macina gioco ma fa più fatica a plasmare nitide opportunità da gol, mentre un più silente ma conciso Gladbach si dimostra assai pragmatico. Il fatto è che dopo il gol di Burgstaller, il match cambia. La formazione ospite spegne inspiegabilmente la luce, non riuiscirà a risalire più il campo e, tanto per capirci, tirerà verso la porta dello Schalke solamente dopo la ripresa. Vuoto totale. Schalke che invece comincia il tiro a bersaglio contro Sommer, che per l’ora di gioco rimanente sarà il giocatore più preso in causa. Sebbene l’atteggiamento del Borussia sia mutato, non migliora la concretezza e il pragmatismo della formazione di Weinzierl. Goretzka al 40’ con un colpo di testa si crea un’opportunità degna di tal nome, ma ci vuole ben altro per trafiggere la porta di Sommer. Risultato a fine primo tempo, 1-1.

Dopo il rientro dagli spogliatoi inizia un calo dello spettacolo, del ritmo, e della precisione. Per mezz’ora sembra come se le due squadre si stiano accontentando del risultato, (ovviamente molto più favorevole al Gladbach) dando vita ad una porzione di gara davvero sonnolenta, placida, mediocre. 

La scintilla arriva dall’ingresso di Chupo-Moting al 74’. La sua effervescenza è una pura dose di adrenalina, iniettata alla propria squadra grazie ad irresistibili giocate sull’out di sinistra. Appena entrato, il congolese con il destro colpisce un clamoroso palo, e solo due minuti più tardi arriva la traversa di Burgstaller (tiro deviato da un difensore) sulla cui ribattuta si fionda Caligiuri, che fa partire il destro, inibito dal miracoloso intervento del nazionale austriaco Sommer. Ancora pericoloso Chupo-Moting all’87’ con un’accelerazione partendo largo da sinistra, terminata con un destro a giro sul palo lontano. Ma anche qui Sommer risponde presente. 

Pari che sta molto stretto allo Schalke, dominante su possesso, occasioni, e voglia di portare a casa il risultato. Ottimi segnali da Kolasinac, Goretzka e Chupo-Moting. Chissà come sarebbe finita se fosse entrato prima, il numero 13. E intanto gode il Borussia.