Prestazione da 9 in pagella, forse la miglior partita da quando veste la maglia numero 9 della Juventus, e parole da leader nel post gara. Gonzalo Higuaìn ha definitivamente preso in mano la squadra, in campo e fuori. 15 reti in campionato in 21 presenze, con una media di un goal ogni 100 minuti e soprattutto una presenza costante in qualsiasi zona di campo. Contro il Sassuolo è arrivato anche il primo assist in stagione – in coabitazione con Dybala – dopo un recupero di palla sulla trequarti offensiva, grazie ad un pressing asfissiante.

Con il nuovo modulo il Pipita non è solo il terminale offensivo, il finalizzatore delle azioni, ma è anche il primo difensore, quello che permette di recuperare la sfera in fase di non possesso. È emblematico il rientro, fin dentro la propria area di rigore, per strappare il pallone a Zapata contro il Milan in Coppa Italia, per poi ripartire, subire fallo e guadagnare un’ammonizione per l’avversario. Questo spirito, questa garra propria degli argentini che però Higuaìn non ha mai mostrato con continuità durante la sua carriera, è diventata una caratteristica dell’ex Napoli. Lui, insieme all’encomiabile Mario Mandzukic, sono l’esempio del sacrificio necessario per fare in modo che il 4-2-3-1 sia applicabile come modulo principale da parte di Massimiliano Allegri. Sembrava che fossero incompatibili nelle prime uscite, ma con il nuovo schieramento la formula è esplosiva. Nel secondo tempo di Reggio Emilia, poi, si è visto anche un Higuaìn versione rifinitore, con il Pipita che spesso veniva incontro al portatore di palla in uscita della Juventus, per offrire una soluzione comoda di scarico ed allo stesso tempo prendersi la responsabilità di costruire la manovra offensiva.

Higuain e Mandzukic dopo il goal del croato al Chievo, www.calciomercato.com
Higuain e Mandzukic dopo il goal del croato al Chievo, www.calciomercato.com

I numeri del Pipita

Gonzalo Higuaìn è il calciatore più decisivo della Serie A: i suoi goal hanno portato 18 punti alla JuventusOltre alla questione tattica, c’è anche il lato statistico, quello dei freddi numeri che però inquadrano sempre al meglio il rendimento di un calciatore. Il goal di ieri, il 18esimo tra Serie A e Champions League, ha permesso ad Higuaìn di raggiungere la vetta della classifica dei cannonieri insieme ad Icardi e Dzeko e di registrare un record. Infatti la gara contro il Sassuolo è stata la sesta consecutiva in cui il Pipita è andato a segno, come non accadeva ad un giocatore della Juventus dal 2005, quando il centravanti bianconero si chiamava David Trezeguet – il francese arrivò poi a 9 match.

Detto dell’aspetto campo, bisogna riportare le dichiarazioni rilasciate a Premium Sport a fine gara, mirate a difendere gli equilibri del gruppo quando parla della questione Dybala-Allegri – la Joya non ha stretto la mano tesa del tecnico livornese al momento della sostituzione dell’argentino – dicendo: "È normale che tutti i giocatori vogliono restare in campo. Paulo deve solo restare tranquillo" ed a elogiare lo stesso allenatore che ha voluto il cambio di modulo così: "Col 4-2-3-1 stiamo facendo bene, il mister ha avuto coraggio e chi va in campo sta dimostrando che si può mettere in pratica. Per giocare con questo schema noi avanti dobbiamo fare uno sforzo in più per non far soffrire la squadra".

Leader dentro e fuori dal campo, appunto, ciò che serve ad una squadra che punta a vincere tutto.